mercoledì 5 novembre 2014

- L'autunno -


Di quest'estate non rimangono che piacevoli ricordi, innaffiati dalla tanta acqua che il nostro "meraviglioso" clima ci ha regalato. Sono riuscito comunque a scalare molto, girare diversi posti e portare a termine diversi progetti e sogni che avevo in testa, e quelli che non ho concluso...aspetteranno il prossimo anno!!

Contemporaneamente all'ingiallimento delle prime foglie comincio puntuale gli allenamenti. Per la prima volta decido di allenarmi creandomi per conto mio, e insieme a Giada, dei programmi, basandomi su ciò che ho imparato negli anni scorsi.
Con questo nuovo inizio metto già in conto di scalare all'aria aperta un pò di meno, e di dover gestire la stanchezza nel migliore dei modi.
La roccia aimè riesco a toccarla solo il fine settimana, e i primi week end di ottobre li dedico ad aprire qualche nuova linea a Quassolo. Finalmente pulisco un pilastro di roccia alto circa 5 metri che ammiravo già da tempo, pensando tuttavia che fosse abbastanza semplice; ma commetto un grave errore...infatti la parte sotto è parecchio fisica e fatico non poco a trovare il metodo giusto, e la prima volta che riesco a passare la sezione mi ritrovo negli ultimi 2 metri che pensavo facili: i piedi sono precari, le mani incerte, l'altezza inizia a giocare i suoi scherzi, e mi ritrovo a rotolare sui pad!! Ci vogliono alcuni tentativi anche con la corda per stabilire i movimenti corretti, dopo di che parto motivato, e riesco a chiudere il blocco, che decido di chiamare "Methodica 18", il cui grado secondo me si aggira sul 7a+.
Apro anche altre linee, tra cui "Gibberish" un blocco di 6c/+ con le prese più grosse e distanti che ho mai tirato!

La settimana successiva vado per la prima volta nell'area blocchi di Outrefer, rimanendo molto colpito dalla bellezza delle linee presenti. Dopo un riscaldamento disastroso, provo una linea molto bella, "Il degrado sociale", circa 7b. E' un blocco molto fisico con prese buone ma distanti, decisamente nel mio stile. Dopo aver provato i singoli e fatto qualche tentativo, riesco a tenere l'ultima spallata, chiudendo il blocco con tanta felicità e soddisfazione. Qualche giorno dopo, complice un clima fantastico, fuggo mezza giornata dallo studio, per tornare a Outrefer. Provo un altra linea sullo stesso masso, che scoprirò chiamarsi "The whiners", molto molto fisica, che mi mette molto alla prova, infatti la sento ancora più dura de "Il degrado sociale", ma probabilmente semplicemente mi è meno congeniale. Dopo tanti...tanti giri riesco a prendere il bordo, e con un'eleganza imbarazzante mi ribalto. Ecco il video:

https://vimeo.com/110980580


La prima domenica di Novembre, grazie alle ottime temperature, ci dirigiamo a Champorcher per l'ultima visita annuale. Le condizioni sono fantastiche, e già da subito si fa sentire l'aderenza. Durante il riscaldamento riesco a chiudere un traverso sul "masso 13" gradato 7a+.
Ci spostiamo poi su "Cloè", un altro 7a+ di riferimento per la zona: è un masso perfetto incastonato tra altri due che offre una partenza con doppio aggancio di punte, movimenti su tacche perfette, body-tension, e una bella ribalta. Riesco inaspettatamente a salirlo al secondo tentativo, dopo le decine di tentativi infruttuosi degli anni scorsi.



"Cloè" 7a+, Ph. Giada Zampa
 
 
Come ultimo obiettivo andiamo a provare "Può accompagnare solo", un'altra stupenda linea su un masso in mezzo alla pietraia, di 7b+. Con il metodo originale mi rendo subito conto non avere possibilità, allora provo una sequenza alternativa che avevo visto fare, ma anche così non mi trovo...
vedo una piccola tacca che il mio cervello non aveva neanche preso in considerazione, la pulisco e capisco che forse ho trovato un altro metodo...provo...cado...riprovo...e riesco, mi ristabilisco sopra il masso e mi godo la vittoria! Probabilmente con questo nuovo metodo il blocco è più facile, ma non importa, è stato davvero bello e mi sono divertito!


"Può accompagnare solo" 7b+, Ph Giada Zampa

Purtroppo un altro fine settimana è finito, fuori piove, e non mi resta che pensare agli allenamenti delle prossime settimane, la carica è davvero tanta...vedremo cosa accadrà!!!


martedì 16 settembre 2014

- Estate: atto secondo -


Come ogni anno comincio agosto facendo le valigie per passare una decina di giorni in Francia, a scalare nella zona di Briancon. Quest'anno l'estate non ha regalato gran condizioni, solo freddo, umido, e poco, poco sole.
Con grande gioia le previsioni meteo per la Francia sono buone, anche se con temperature un pò basse.
Come deciso in precedenza ci dirigiamo a Rue des Masques, nella falesia già visitata due volte quest'anno. Il mio obiettivo, dopo tentativi infruttosi su altri tiri, è "Tardinio direct", un solido 7c+, una volta 8a. E' una linea che parte in forte strapiombo, con un blocco fisico nel cambio di pendenza, che prosegue poi per altri 15 metri di scalata tecnica su prese distanti. Il primo giorno impiego diversi tentativi per trovare il metodo giusto per passare il blocco, e lo trovo! Il secondo giorno parto convinto, riesco a passare il blocco, ma purtroppo l'acciaio nelle braccia mi fa cadere all'ultimo spit, nella più totale incredulità di essere caduto nella parte "facile".
Ormai è una guerra psicologica, e il terzo giorno decido di fare ancora due tentativi, ma, probabilmente per poca convinzione o per stanchezza, non riesco addirittura più a passare il blocco.
Un po demoralizzato mi ritrovo incerto se provarlo ancora, oppure dedicarmi ad altro. Tuttavia devo togliere i rinvii dal tiro, per cui sono costretto ad arrivare ancora una volta in catena.

In partenza...
 
Parto con le mani congelate, faccio la parte strapiombante faticando come mai prima, e mi ritrovo al blocco. Faccio il primo lancio con inaspettata facilità, punto il piede sul solito appoggio incerto e chiudo...chiudo fino al banchettone svaso:
 
"Tardinio direct" 7c+.
 
lo sento bene! Accoppio senza vibrare come al solito e faccio il secondo lancio...prendo la pinza...e in un attimo sono al riposo...
Sto qualche minuto a rilassare i poveri avambracci e poi parto per la seconda parte del tiro, che la volta scorsa mi aveva fregato!! ma questa volta non sbaglio niente...sono in catena! Ho chiuso il mio primo 7c+...sono contentissimo!!
I restanti giorni di scalata li dedico a provare qualche altro tiro, anche nella meravigliosa falesia di Ceillac, ma non concludo granchè...sarà per il prossimo anno.
 
La settimana dopo organizzo insieme a Giada e Niccolò Ceria di visitare la zona blocchi di Noasca, in Valle dell'Orco, dove ci sono passaggi storici, come la Kosterlitz, e nuovi passaggi di Bernd Zangerl. L'ambiente è molto bello e le linee veramente interessanti, su roccia molto molto dolorosa.
Riesco a salire una stupenda linea, la "Narderlitz", uno spigolo molto estetico gradato 7a+ molto tecnico con un dinamico finale.
 
"Narderlitz" 7a+.

"Narderlitz" 7a+.
 
Per concludere agosto non mi resta che andare a far riposare i polastrelli per qualche giorno al mare...nel più totale relax, lasciando scarpette e magnesite a casa.
 
Tornato dal mare mi sento molto riposato, ma forse con poco stimolo, per me tipico da fine stagione estiva.
Mi dirigo nella falesia di Revers, in Valgrisenche, dove sia io che Giada abbiamo un conto in sospeso con "Anche i tacchini sono come le manguste" 8a, un tiro leggermente strapiombante su tacche distanti con un singolo duro di dita in alto. Faccio diversi tentativi, tuttavia non riesco a fare la parte dura, per cui decido di lasciarlo come appuntamento fisso per il prossimo anno. Giada riesco invece a chiuderlo...brava!!
 
 Tentativo su "Anche i tacchini sono come le manguste" 8a.
Tentativo su "Anche i tacchini sono come le manguste" 8a.

Giada Zampa su "Anche i tacchini sono come le manguste" 8a.
 
Lo scorso fine settimana provo a tornare al Cubo, per vedere se fa ancora tanto caldo o se si può gia tentare qualche tiro! Le condizioni non sono ottime, tuttavia riesco a provare bene il tiro che da anni ammiro, ma che non avevo mai avuto il "coraggio" di provare, si tratta di "Demolition man", un 7c/+ boulderoso che sale uno spigolo strapiombante con un blocco molto fisico prima della catena. Monto il tiro e poi lo provo, lo sento molto nel mio stile, e nel giro migliore mi avvicino molto a chiuderlo, cadendo al penultimo movimento duro prima di moschettonare la catena...sono davvero soddisfatto, voglio riuscire a chiudere questo tiro che per molto tempo avevo considerato solo un sogno!
Tentativo su "Demolition man" 7c/+.
 
Termina così il secondo atto di questa "strana" estate, lasciando spazio all'inizio di una nuova stagione di resina, roccia...ma soprattutto, tanto, tanto stimolooooo!
Ritorno sulla resina.
 
 
 



lunedì 28 luglio 2014

-Astinenza d'estate -


Quest'anno il sole sembra voler rimanere nascosto, le giornate di pioggia, di umido e di incertezza si susseguono quasi senza tregua. Bisogna quindi spulciare i meteo, pensare ai posti meno umidi, o sfidare l'umidità per riuscire a scalare e sfruttare la forma che finalmente sembra uscita dopo una lunga stagione di allenamento.
Per quanto riguarda la falesia ho scalato un pò di volte a Gressoney, settore Benedizione.

Gressoney, settore Benedizione, Ph. Pietro Tribuzio
 

A mio parere è una delle falesie più belle della zona, roccia spettacolare, tiri bellissimi e ambiente unico. La scalata tuttavia è severa, la base della falesia tutt'altro che rilassante e niente è regalato, per cui è sempre meglio andare con la motivazione alle stelle...altrimenti...legnate assicurate!!
Decido di provare "Il farmacista", un 7b+ di 30 metri che mi ha sempre trasmesso un pò di timore. Il tiro nella prima parte è strapiombante, con prese buone ma distanti, mentre nella seconda la pendenza diminuisce ma entra in gioco l'acido lattico, che bisogna tenere a bada nei numerosi riposi...fino in catena. Incredibilmente riesco a salirlo al secondo tentativo, dopo una lotta estenuante con gli avambracci gonfi e doloranti che fino alla catena supplicano di lasciar aprire le mani. Sono contento, non me lo aspettavo, e questo mi da una grande carica per tutto.
Torno diverse volte in questa falesia, e inizio a provare "Giardini di marzo", un 7c+ di resistenza con un luuuungo run-out nella parte alta che regala a tutti i pretendenti grandi voli. Tuttavia lo provo troppe poche volte, e per adesso mi vedo costretto a lasciarlo ancora come cantiere aperto.

A metà luglio mi dirigo insieme a Giada in Francia, per scalare quattro giorni a Rue des masques, cercando di portare a casa qualche bel tiro addocchiato un mese fa.
I primi due giorni, tanto per cambiare, trascorrono nell'umidità, ma riesco a fare un bel 7a+, "Les prophéties de tronc", a vista. Nella notte tra il secondo e il terzo giorno non sto tanto bene, causa cibo avariato o colpo di freddo, per cui siamo costretti a dedicare la giornata al relax, decidendo di fare due passi a vedere il Glacier Blanche, in cima alla vallata di Ailefroide.

Glacier Blanche, Ph. Pietro Tribuzio
 
L'ultimo giorno di vacanza mi sento riposato e carico, quindi tento per l'ultima volta un tiro che avevo gia provato lo scorso anno, "La truite" 7c, che presenta una sezione di dita, che non mi aveva mai lasciato passare in continuità. Questa volta la storia cambia, e con apparente semplicità riesco in tutta la sequanza chiudendo il tiro, concludendo al meglio la vacanza!!
Ps: grande Giada che ha chiuso il suo primo 8b!!


Per quanto riguarda i blocchi la situazione è simile, bisogna sempre ricercare quelle poche giornate che permettono di scalare senza la sensazione di "bagnato".
Finalmente riesco a visitare la nuova zona di Champorcher, scoperta e valorizzata prevalentemente dal super local Niccolò Ceria, che ha scoperto e pulito un sacco di massi bellissimi, con roccia meravigliosa, come sempre in un ambiente fiabesco. Visto il poco tempo provo pochi blocchi, e uno in particolare mi colpisce molto: "paradise lost", che risale uno spigolo bellissimo, con un metodo che dificilmente si può trovare su altri passaggi. Riesco a salire la versione stand.

 "Paradise lost stand", 7a, Ph. Stefano Tamagno
Champorcher, Ph. Giada Zampa

L'ultimo week-end di luglio prendiamo parte ad un raduno boulder al Rifugio Barbara, in Val Pellice, un luogo in cui sono già stato due volte che mi ha lasciato bellissimi ricordi. I "sassisti" sono parecchi e le linee da scalare ancora di più, la giornata è finalmente estiva, e quindi non resta che scalare tutti insieme. Provo tante linee, chiudo un 7a, "Omega 3", e ne provo altri, ma non riesco a portarli a casa...sarà per la prossima volta, che sicuramente sarà presto!!

 Rifugio Barbara, Ph. Giada Zampa
 Rifugio Barbara, Ph. Giada Zampa
 

Finisco di scrivere questo piccolo resoconto e guardo fuori dalla finestra, la pioggia scende come una routine ormai...e l'ASTINENZA da estate continua a farsi più forte...ma le vacanze sono alle porte!!
Incrociamo le dita!!






lunedì 9 giugno 2014

- Aria d'estate -


Maggio, mese di passaggio. Il meteo come al solito è sempre un pò incerto, e per questo ho dedicato questo periodo agli ultimi ritocchi per quanto riguarda l'allenamento e il ritorno nei luoghi d'arrampicata estivi, per rendermi conto dei vecchi progetti e per scovarne di nuovi.
Sono finalmente tornato a Champorcher dove finalmente ho messi gli occhi su uno dei blocchi più belli e stimolanti per me dell'intera zona: "Capitan America", un blocco liberato qualche anno fa da Niccolò Ceria, gradato 7c. E' un masso decisamente alto, per cui decido di provare bene la parte bassa, per poi lasciare la parte alta ad una volta successiva. Mi rendo subito conto che tutti i movimenti sono a me congeniali, anche il movimento più duro (una spallata ad un rovescio) mi viene quasi subito. Per cui grande grande motivazione!!!

Metodi sotto "Capitan America", Champorcher
 
Il fine settimana successivo decidiamo di andare al Cubo, sono molto carico perchè voglio riprovare un tiro che voglio chiudere, "Demolition man", ma aimè, al nostro arrivo troviamo quasi tutti i tiri bagnati, e gli unici asciutti sono umidissimi. Per questo motivo decidiamo di ripetere qualche tiro gia fatto in precedenza giusto per allenarci un pò.
 
Pietro Tribuzio su "Il guru", 7b, camera Giada Zampa.
 
Per chiudere maggio nel migliore dei modi finalmente riesco ad organizzare insieme a Giada un fine settimana in Francia. La destinazione è Rue des Masques, una delle mie falesie preferite, di conglomerato. Il meteo è dalla nostra parte, temperatura ottima, poca umidità, e soprattutto poche persone, e le uniche che incontriamo sono di Biella come noi.
L'obiettivo è quello di fare molti tiri per riabituarmi al tipo di scalata, e lasciare i progetti duri per le volte successive, più avanti nella stagione. Il primo giorno mi sento un pò fiacco, tuttavia riesco a fare un 6c+ a vista nel settore basso, per poi spostarmi nel settore canyon a provare un 7a, "Central street", che riesco a fare a vista, nonostante alcuni buchi bagnati.
Il giorno successivo mi sento già più a mio agio nella scalata, e dopo un buon riscaldamento provo "Gugus, tube de l'année" 7b, un tiro abbastanza corto caratterizzato da una sezione dura di dita. Il primo giro scalo bene fino a metà della sezione dura, poi per una mia indecisione...mi ritrovo qualche metro più sotto a penzoloni nell'imbrago. Un po di riposo e riparto carico e deciso, mi ritrovo nella parte dura, ma questa volta non sbaglio! Ancora qualche metro di placca delicata, e sono in catena, molto contento.
 
 

Finisce così questo mese di "transizione", con la stanchezza degli allenamenti che finalmente inizia a lasciare posto alla tanto cercata forma, o almeno si spera (!). Gli obiettivi sono molti, la carica e la voglia di faticare non mancano... per cui...STIMOLOOOOOO!!!




 

 

martedì 6 maggio 2014

- Melloblocco -


Erano ormai anni che volevo andare al Melloblocco, il più famoso raduno internazionale di boulder, di cui ho sempre solo sentito parlare tra pareri positivi, ed altri negativi. Finalmente riesco ad organizzare insieme a Giada, e la mattina del 1° maggio partiamo, ciascuno con il proprio obiettivo: io quello di provare blocchi storici simbolo della zona, lei di partecipare e dare il massimo alla gara.
Arriviamo in Val Masino a metà mattinata, sistemiamo tutto in albergo e andiamo al centro polifunzionale del Melloblocco ad iscriverci. Cerchiamo poi di orientarci per capire dove sono i blocchi gara per Giada, anche per iniziare a conoscere un pò la zona. La vallata è veramente stupenda, con una miriade di massi, pareti di granito, prati in veste primaverile, e le stupende montagne ancora innevate a fare da sfondo. Ci dirigiamo nell'area del Sasso Remenno dove Giada comincia a chiudere diversi blocchi dal 7a al 7b+, mentre io non riesco a concludere granchè, ma provo diverse linee veramente meritevoli.


 
La mattina successiva non promette niente di buono: pioggia, pioggia...e ancora pioggia! Tuttavia, grazie all'ottima organizzazione dell'evento ho modo di scalare su alcuni massi coperti, per poi andare a provare un blocco famoso: "Sogno di Tarzan", una linea bellissima caratterizzata da tacche e piatti, gradata 7b. Nonostante le pessime condizioni mi trovo subito bene nei singoli e in poco tempo riesco a salire il blocco, con tanta tanta soddisfazione.
 
"Sogno di Tarzan", 7b, ph. Giada zampa
 
Il penultimo giorno visitiamo la parte alta della zona del Sasso Remenno, dove ci sono diverse linee stupende con roccia di ottima qualità, ma dolorosissima. Mi dedico a provare due blocchi che avevo in mente: in pochi giri riesco a fare "Per voi ragazzi", un 7a abbastanza alto su piatti molto delicati, e poi "Goldrake", 6c, un famoso passaggio del 1975 che ha dato del filo da torcere a molti climber, e che, io, inaspettatamente riesco a salire flash.
Giada invece riesce a salire altri due blocchi gara: un 7a e un 7b+.
 
Giada su "Fuori tra le stelle", 7b+, ph. Pietro Tribuzio
 
L'ultimo giorno mi trovo a fare i conti con la stanchezza accumulata e la totale mancanza di pelle, per cui provo diversi blocchi, ma i risultati mi fanno capire che è ora di coricarsi nel prato e di godersi la bellissima atmosfera della domenica di chiusura del Melloblocco.
La manifestazione termina nel pomeriggio, con le premiazioni dei partecipanti alla gara, che vede Giada classificata 3° avendo chiuso sei blocchi su nove.
Il viaggio di ritorno trascorre lento, tra code e rallentamenti, lasciando spazio ai pensieri sulla mia prima volta a questo stupendo raduno: un'organizzazione impeccabile, che ha saputo sfruttare totalmente lo scenario perfetto di una vallata incredibile, che da la possibilità a chiunque di scalare con climber da tutto il mondo, famosi o meno, accomunati da voler arrampicare su massi al massimo delle proprie possibilità, divertendosi.
Ciò significa che bisognerà sicuramente tornare, per provare altre magnifiche linee, conoscere nuove persone e nuovi angoli della vallata.

venerdì 4 aprile 2014

- Catene, spalle e pad -


Dopo due mesi di distanza dalla falesia, mi dirigo verso Frachiamo, in Valle dell'Orco, con l'intento di fare un pò di tiri per riabituarmi alla scalata con la corda.
Inizio con un buon riscaldamento e poi decido di riprendere tra le mani il tiro che, in passato, mi ha dato del gran filo da torcere: "Magia". Ricordo la frustrazione di essere a mezzo metro dalla catena, sentire le mani che si aprono, perdere il contatto con le prese, e ritrovarsi in un attimo appeso qualche metro piu sotto, con la consapevolezza che manca ancora qualcosa.
Parto senza aspettative per riguardare e riprovare i movimenti, ritrovare gli appoggi giusti, e reimmagazzinare la fatica necessaria. Con un paio di resting e un po di confusione arrivo in catena, sentendomi come le volte precedenti.
Dopo una mezz'ora di pausa mi lego, ripasso i movimenti, libero la testa...e parto. Inaspettatamente mi trovo al primo riposo senza fatica, un paio di sghisate e riparto, bidito...incrocio...chiusura...e riposo...cerco di decontrarre un attimo...spallata...tacca...apertura, e come per MAGIA mi ritrovo sulle ultime due prese dure con ancora l'energia necessaria ad arrivare in catena; moschettono e finalmente mi godo il momento di soddisfazione e liberazione.

 "Magia" 7c. Ph. Ethan Baruzzo
"Magia" 7c. Ph. Ethan Baruzzo
 

Qualche giorno dopo è il momento dell'ultima tappa del TCC, ospitato dalla storica palestra "B-Side" di Torino. Complice un dolore alla spalla derivante dagli allenamenti della settimana, parto un pò timoroso sui primi blocchi. Tuttavia non sento male, riesco a scalare abbastanza tranquillo, e pian piano chiudo diversi blocchi, cinque blu e due gialli, terminando la gara circa a metà classifica.
 
 
L'ultimo week-end di marzo, io e Giada, prendiamo parte ad un raduno boulder a Novalesa, in Val Susa, in un area da poco rivalorizzata. L'ambiente è molto bello, l'organizzazione ottima e i partecipanti molto numerosi. La roccia, a mio parere non è bellissima, anche se comunque molto varia a seconda dei settori, e le linee molto diverse tra di loro, placca, strapiombi, spigoli, ecc..., con una grande varietà di stili di scalata.
Forse la stanchezza, il caldo, e la giornata "no", fanno si che non riesco a chiudere ciò che vorrei, mentre Giada riesce a risolvere diverse linee. Con un po di delusione torno a casa, contento comunque di aver visto un posto nuovo, e scalato con tante persone.

 Ph. Pietro Tribuzio
 Ph. Pietro Tribuzio
Ph. Andrea Botto
Finisce così marzo e la stagione fredda, lasciando spazio a nuovi obiettivi e progetti, con la grande motivazione che porto sempre con me.

martedì 11 marzo 2014

-Quincinetto e Donnas-


In queste ultime settimane mi sono allenato molto, dedicando comunque alcune giornate di bel tempo a provare alcuni progetti nelle zone boulder di Quincinetto e Donnas. Ormai la stagione dei blocchi sta per volgere al termine, e i conti in sospeso, come al solito, sono tanti!
Ho scalato due mezze giornate nell'area di quincinetto, dove ho ripetuto alcuni 7a che avevo gia fatto in passato e ho ripreso un vecchio blocco, "wild banana" che avevo accantonato dopo aver rovinato un appoggio per un piede.

"Fiorellino hippy" 7a, Ph. Giada Zampa

"Crollo ma non mollo" 7a, Ph. Giada Zampa
 
I primi tentativi, come gia accadeva in passato, sono scoraggianti a causa di una banchetta svasa e piedi precari. Cerco diversi metodi, ma senza venirne a capo. Ritorno qualche giorno dopo, deciso a trovare il metodo giusto, e dopo vari tentativi trovo quello che sto cercando, una lolotte che mi permette di non perdere i piedi e riuscire ad accoppiare la banchetta svasa...ottimo! Studio bene il singolo dell'uscita, dopo di che provo il blocco intero e riesco a salirlo subito...alè!

"Wild banana" 7b, Ph. Marco Coda
 
Il week end successivo mi dirigo a Donnas, un'area blocchi abbastanza recente con ancora un gran potenziale. Dopo il riscaldamento decido di provare la continuazione di un traverso di 6b, al quale aggiungo tre movimenti molto intensi, che, fatti con il metodo che ho trovato piu congeniale per me, crea una linea, a parer mio, sul 6c+/7a circa. Ovviamente il grado è molto indicativo e inoltre potrebbe esserci un metodo piu semplice.

"Translate" 6c+/7a, Ph. Giada Zampa
 

Dopo questo buon "riscaldamento" riprendo un blocco gia provato in passato: "Future driver", 7b da in piedi. Le condizioni sembrano piuttosto buone, lo provo, e dopo una decina di giri riesco finalmente a prendere e tenere quel quarzo che fino a quel momento mi sembrava distante anni luce; faccio l'ultimo movimento e mi rendo conto di essere veramente felice di aver chiuso questa linea stupenda, una delle piu belle in zona.

"Future driver stand" 7b, Ph. Giada Zampa

Nella stessa giornata riesco a chiudere anche un altro 7a, ritenendomi molto soddisfatto.
La settimana dopo c'è la quarta tappa del TCC, nella palestra "Posto di Blocco" di Boves. La palestra è molto bella, ben organizzata e i blocchi si rivelano subito molto ben studiati, ma purtroppo dopo mezz'ora di gara mi compare male ad un dito, e decido di smettere, per non peggiorare le cose.
Qualche giorno di riposo, e tanto ghiaccio, mi permettono di riprendere in fretta a scalare, con tanta motivazione sia per allenarmi, che per concludere altri progetti; per cui...stimolooooo!


giovedì 6 febbraio 2014

-Gennaio & resina-


Le vacanze sono ormai un ricordo, è ora di pensare agli allenamenti, alla tanta resina che strizzerò e alle gare del Tcc ( Torino climbing challenge 2014 ).
La prima gara è ospitata dalla palestra Sasp, di Torino, nella quale mi trovo per la prima volta a gareggiare nella categoria TOP. L'inizio non è dei migliori, complice forse un pò di nervosismo, e a metà del tempo a disposizione non ho ancora chiuso granchè. Fortunatamente nella seconda metà della gara inizio a scalare bene, trovare i metodi giusti e chiudere tutti e sei i blu (tre flash), ed un giallo. A fine gara sono stanco morto, ma soddisfatto del risultato ottenuto: sono 17° su un totale di quaranta partecipanti.

Il fine settimana successivo avrei voluto scalare su roccia, ma il meteo non lascia molte speranze: pioggia, pioggia, e altra pioggia. Fortunatamente a Milano, nella nuova palestra Rockspot nord-ovest, c'è la prima tappa del circuito "Ciapa e Tira 2014". Organizziamo tre macchine di amici e prendiamo parte alla gara, la quale si presenta con un totale di 26 blocchi di tutte le difficoltà.Riesco a chiuderne 22 e a fare una zona ottenendo il piazzamento di 16° su oltre cento partecipanti.
Sono molto soddisfatto, anche se ho mancato la finale non per molto, ma è stato un ottimo allenamento sia fisico che mentale.

 
Intanto proseguo gli allenamenti in palestra, tra blocchi, circuiti, qualche esercizio alla scala inversa e per migliorare il tutto un pò di influenza, che mi accompagna fino alla seconda tappa del Tcc a Saluzzo, Alpiteca. Anche qui mi trovo a dover affrontare 15 blocchi di diversa difficoltà, caratterizzati da molti movimenti e prese un pò scivolose. Nonostante tutto riesco a chiudere abbastanza blocchi, concludendo al 15° posto in classifica generale.
 
                                                                            Ph. Giada Zampa.

Termina così gennaio, carico di stimolo e di ottimi propositi per le settimane successive, nelle quali intendo continuare con gli allenamenti e cercare di scalare tanto su roccia!!



mercoledì 22 gennaio 2014

-Albenga, Varazze...e il nuovo anno-


Per concludere in bellezza il 2013, io e Giada, ci dirigiamo verso la Liguria di ponente, con l'intenzione di scalare nelle bellissime falesie della zona di Albenga, dedicando anche un giorno a Varazze, per provare alcuni blocchi già nei miei pensieri da molto tempo.

29 dicembre:

Partiamo di prima mattina, in modo da arrivare presto ad Albenga e poter scalare tutta la giornata. Ad aspettarci, al Terminal, ci sono i segni del diluvio dei giorni prima. Tutto il settore principale è bagnato, ma fortunatamente il nuovo settore sulla destra è asciutto e decidiamo di dedicare la giornata a quella nuova zona della falesia.
Dopo un buon riscaldamento Giada parte su un 7c, "Haneda", un tiro con partenza in placca e una seconda parte molto strapiombante che porta in catena. Il primo giro serve a vedere prese nascoste e capire che si può fare!
Parto io bello carico, ma cado al movimento duro, quindi è il momento di Giada che sale il tiro con facilità imbarazzante...grandeee!! Infine, provo una seconda volta, e tirando al limite riesco ad arrivare in catena...yessss, il mio terzo 7c!!
Con il morale e lo stimolo alto per il buon risultato, andiamo a fare la spesa, cenetta, giro per Alassio, e un buon riposo, con i pensieri già ai giorni successivi.


30 dicembre:

Viste le condizioni "umide" del giorno prima decidiamo di andare a Finale Ligure, nella falesia dell' Alveare. Dopo due ore di strade sbagliate, sentieri fasulli, tedeschi vaghi e ricordi confusi arriviamo in falesia.
Ci scaldiamo su due 6b e poi ognuno si concentra sul proprio progetto: Giada vuole chiudere i conti con "Viaggio nel futuro", 7c+, mentre io provo flash un 6c/7a (?) al centro della falesia.
Giada purtroppo non riesce a concludere il suo progetto per un lancio lungo anni luce, invece io, grazie all'aiuto di amici trovati in zona, riesco ad arrivare in catena pulito al primo tentativo, pieno e strapieno di acciaio nella braccia.

 
Ph. Luca Ghiardo
 
 Ph. Luca Ghiardo
 
                                                                                        Ph. Luca Ghiardo


31 dicembre:

Erano mesi che volevo andare nella famosa falesia di Red Up, ad Alto, famosa per le sue fantastiche canne e per la roccia stupenda. Purtroppo al nostro arrivo troviamo quasi tutti i tiri sottoforma di ruscelli; la nostra unica possibilità è di fare un bel 6c (un po bagnato), e nient'altro!
Pazienza, sarà per un altra volta...
La sera dell'ultimo dell'anno trascorre tra la fiumana di gente ad Alassio, con i bellissimi fuochi sul mare, e i "bellissimi" gadget dei venditori ambulanti.


01 gennaio:

L'ultimo giorno di vacanza ci porta a Varazze, nella stupenda area blocchi divenuta famosa grazie a Christian Core, che casualmente incontriamo durante il riscaldamento.
Ci scaldiamo bene su qualche blocco tra il 6a e il 6c, dopo di chè ci spostiamo verso il blocco che avevo in testa da un pò: "Tempo delle favole", 7b. Iniziamo a spazzolare, toccare le prese, provare i singoli, e inizialmente ci sembra difficile riuscire a mettere insieme tutti i movimenti, ma pian piano qualcosa prende forma. La prima a salire il blocco, tanto per cambiare, è Giada, ed è veramente molto soddisfatta dato che ci sono un paio di movimenti lunghi. Dopo ancora un pò di lavoro, riesco anch'io a unire tutti i singoli, con immensa soddisfazione!
Torniamo verso la zona di riscaldamento per provare "Nebulosa", uno stupendo traverso su una fessura obliqua con qualche passaggio di dita. Inaspettatamente mi sento subito a mio agio anche nei singoli duri, ma sfortunatamente cado due volte all'uscita della parte dura, lasciando questa linea come progetto, e come fonte di stimolo e motivazione per il nuovo anno appena iniziato!

 
 
 "Tempo delle favole", 7b. Ph. Pietro Tribuzio
 "Tempo delle favole", 7b. Ph. Giada Zampa


Termina così la nostra vacanza, tra successi e insuccessi.
Guido in autostrada verso Biella appagato da questi stupendi giorni, e con una parte della testa già verso il futuro...
E' ora di allenarsi. Ad aspettarmi c'è un periodo di tre/quattro mesi di blocchi, con le gare del TCC, open di Coppa Italia e vari progetti su roccia...